9788868551551
588461
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Costretto a non finire
4.98
Il testo di circa 5600 parole contiene scene e termini sessuali molto espliciti. Si deve intendere vietato ai minori e dedicato a chi apprezza la pornografia.
Di seguito un estratto.
"Respiro l’odore un po’ pungente del suo sudore, quello più intenso all’attaccatura dei capelli.
«Sei pronto a venire?»
Gli ho soffiato la domanda direttamente nell’orecchio, col tono di voce più caldo del mio repertorio.
Risponde esattamente allo stesso modo.
«Sì...»
Ho appena goduto per la seconda volta, ma la mia fighetta rabbrividisce per l’eccitazione.
«Supplicami di lasciarti sborrare.»
«Ti supplico di lasciarmi sborrare.»
«Ancora.»
«Ti supplico di lasciarmi sborrare.»
«Ancora un’altra volta.»
«Ti supplico di lasciarmi sborrare.»
Aumento il ritmo e sento che il punto del non ritorno è a un passo. Potrebbe morire in questo momento e sarebbe pronto a giurare che non importa, purché io non mi fermi. Oh, sono certa che lo direbbe!
Invece abbandono di colpo la presa, provocandogli una vera e propria botta di disperazione.
«Noooo! Ma perché?»
«Perché non voglio farti venire. Semplice, no?»
«Ma avevi detto che mi avresti fatto sborrare!
«No. Ho detto che avrei potuto decidere di risarcirti. Ma ho cambiato idea.»
Il disappunto e la delusione si stanno trasformando in rabbia: vedremo come affronterà questa prima prova.
«Non si bara su certe cose. Non è corretto.»
«Io non ho barato. E comunque ti avevo chiesto se eri disposto a delegarmi ogni potere sui tuoi orgasmi. Evidentemente non sei più così convinto... Ti offro la possibilità di tirarti indietro o di accettare le mie condizioni, ma è l’ultima volta. O sei fuori o sei dentro.»
Fingo un fastidio velato di sopportazione che sono ben lontana dal provare. Se avesse voluto rinunciare sarei già stata adeguatamente congedata, completa di vaffanculo del caso. Sembra senza parole, il mio coniglietto. Sono sicura che i coglioni gli stiano scoppiando e potrebbe benissimo prendermi e ficcarmelo dentro a forza. E a me piacerebbe da impazzire, ma ho scelto di far crescere il nostro rapporto e l’impegno deve essere profuso da entrambe le parti, no?
Vedo le sue spalle cedere e lo sguardo calare a terra, e sono sicura di aver vinto. Gli accarezzo i capelli e lo lascio così, con l’erezione che non ne vuole sapere di scemare e l’implicito ordine di non procurarsi soddisfazione."
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- Il testo di circa 5600 parole contiene scene e termini sessuali molto espliciti. Si deve intendere vietato ai minori e dedicato a chi apprezza la pornografia. Di seguito un estratto. "Respiro l’odore un po’ pungente del suo sudore, quello più intenso all’attaccatura dei capelli. «Sei pronto a venire?» Gli ho soffiato la domanda direttamente nell’orecchio, col tono di voce più caldo del mio repertorio. Risponde esattamente allo stesso modo. «Sì...» Ho appena goduto per la seconda volta, ma la mia fighetta rabbrividisce per l’eccitazione. «Supplicami di lasciarti sborrare.» «Ti supplico di lasciarmi sborrare.» «Ancora.» «Ti supplico di lasciarmi sborrare.» «Ancora un’altra volta.» «Ti supplico di lasciarmi sborrare.» Aumento il ritmo e sento che il punto del non ritorno è a un passo. Potrebbe morire in questo momento e sarebbe pronto a giurare che non importa, purché io non mi fermi. Oh, sono certa che lo direbbe! Invece abbandono di colpo la presa, provocandogli una vera e propria botta di disperazione. «Noooo! Ma perché?» «Perché non voglio farti venire. Semplice, no?» «Ma avevi detto che mi avresti fatto sborrare! «No. Ho detto che avrei potuto decidere di risarcirti. Ma ho cambiato idea.» Il disappunto e la delusione si stanno trasformando in rabbia: vedremo come affronterà questa prima prova. «Non si bara su certe cose. Non è corretto.» «Io non ho barato. E comunque ti avevo chiesto se eri disposto a delegarmi ogni potere sui tuoi orgasmi. Evidentemente non sei più così convinto... Ti offro la possibilità di tirarti indietro o di accettare le mie condizioni, ma è l’ultima volta. O sei fuori o sei dentro.» Fingo un fastidio velato di sopportazione che sono ben lontana dal provare. Se avesse voluto rinunciare sarei già stata adeguatamente congedata, completa di vaffanculo del caso. Sembra senza parole, il mio coniglietto. Sono sicura che i coglioni gli stiano scoppiando e potrebbe benissimo prendermi e ficcarmelo dentro a forza. E a me piacerebbe da impazzire, ma ho scelto di far crescere il nostro rapporto e l’impegno deve essere profuso da entrambe le parti, no? Vedo le sue spalle cedere e lo sguardo calare a terra, e sono sicura di aver vinto. Gli accarezzo i capelli e lo lascio così, con l’erezione che non ne vuole sapere di scemare e l’implicito ordine di non procurarsi soddisfazione."
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