Tutte le Tragedie
14,36TL
Satışta değil
9788867442331
592107
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Tutte le Tragedie
14.36
Il testo in italiano tradotto da Ettore Romagnoli e la versione originale in greco delle tragedie di Euripide.
Alcesti: rappresenta come Apollo contratti con le Moire di ritardare la morte dell'amico Admeto a patto che qualcun'altro si sacrifichi per lui. Non trovandosi nessuno fra amici e parenti, Alcesti si offre di morire al posto del marito. Eracle nel mezzo di una delle 12 fatiche si trova ad essere ospite di Admeto e, commosso dalla storia e dall'ospitalità ricevuta, decide di scendere negli Inferi, e riportare Alcesti sulla terra.
Andromaca: con protagonista Andromaca prigioniera di Neottolemo, re dell'Epiro, dal quale ha un figlio, Molosso. Costretta a fuggire per le gelosie di Ermione, moglie di Neottolemo, si nasconde presso Peleo, nonno di questi che la difenderà anche nei confronti di Menelao, padre di Ermione. A questo punto compare Oreste, in cerca di notizie di Ermione, che gli era stata promessa sposa da Menelao prima che cambiasse idea e la desse a Neottolemo, e con l'intento di uccidere quest'ultimo.
Ecuba: rappresenta la follia disperata di Ecuba per la perdita dei figli Polidoro, ucciso per impossessarsi delle sue ricchezze da Polimestore, e di Polissena, sacrificata sulla tomba di Achille. Ecuba, con l'appoggio di Agamennone, mette in atto la sua vendetta uccidendo i figli di Polimestore ed accecando quest'ultimo, il quale predirà una sorte terribile ai due.
Elena: rappresenta l'incontro fortuito tra Elena, nascosta in Egitto, ed il marito Menelao, naufragato di ritorno da Troia. I due architettano un piano per fuggire insieme: con la promessa di sposarlo dopo aver svolto un rito per il marito, creduto da tutti morto, Elena riesce a farsi fornire una nave dal re Teoclimeno, con la quale i due prenderanno il largo scatenando le ire di questi.
Elèttra: viene rappresentata la vendetta dei fratelli Oreste ed Elettra nei confronti di Egisto, colpevole dell'assassinio del loro padre Agamannone, e di Clitennestra, amante di Egisto e madre di Oreste ed Elettra. I due omicidi avverranno tramite l'inganno, quindi in modo vergognoso, tanto da scatenare le ire dei Dioscuri, Castore e Polluce.
Eracle: Lico, sfruttando l'assenza di Eracle impegnato nella dodicesima fatica, tenta di usurparne il trono di Tebe togliendo la vita a Megara ed Anfitrione, moglie e padre di Eracle, ed ai figli. Eracle giunge in tempo per uccidere Lico e salvare la sua famiglia, tuttavia Era, nemica giurata di Eracle, invia Iris, la sua messaggera, e Lissa, la personificazione della Rabbia, con lo scopo di far impazzire Eracle per costringerlo ad uccidere i suoi stessi figli e la moglie.
Gli Eràclidi: lo scontro tra Euristeo, fratello di Eracle e Demofonte, re di Atene presso il quale i figli di Eracle hanno trovato rifugio dalle persecuzioni di Euristeo. Un oracolo impone tuttavia il sacrificio di una nobile vergine per conseguire la vittoria a Demofonte. Macaria, una delle figlie di Eracle offre la propria vita per la vittoria dello scontro e la salvezza dei fratelli.
Ifigenía in Àulide: narra il tentativo di Agamennone di sacrificare la figlia Ifigenía alla dea Artemide affinché i venti tornino a spirare e la flotta possa proseguire il proprio viaggio verso Troia. Ifigenía arriva accompagnata dalla madre Clitennestra pensando di essere destinata in sposa ad Achille; scoperto l'inganno, le due donne si ribellano ed Achille nello scoprire che il suo nome era stato usato per un atto tanto infame, minaccia vendetta. Alla fine, Ifigenía comprendendo l'importanza della spedizione decide di sacrificarsi comunque e verrà salvata dalla dea Artemide la quale la fa scomparire inviando al suo posto una cerva.
Ifigenía in Tàuride: rappresenta l'incontro tra Ifigenía, scampata come vittima sacrificale da parte del padre Agamennone ora sacerdotessa al tempio di Artemide, ed il fratello Oreste, incaricato da Apollo di rubare una statua sacra di Artemide da portare ad Atene per essere liberato dal tormento delle Erinni a seguito dell'uccisione di Agamennone. I due si riconoscono ed architettano una fuga insieme portando con sé la statua di Artemide.
Il Ciclope: rappresenta l'ingegnoso stratagemma messo in atto da Odisseo per sfuggire alle grinfie del ciclope Polifemo: dopo essersi presentato con il nome di Nessuno ed averlo fatto ubriacare, lo accecherà, mettendosi in salvo mentre questi chiama aiuto gridando ""Nessuno mi ha accecato"".
Iòne: con protagonista Ione, figlio del rapporto tra il dio Apollo e Creusa, moglie di Xuto re di Atene, e per questo abbandonato a morire in una grotta dalla madre. Anni dopo, Xuto e Creusa, recatisi all'oracolo di Delfi incontrano Ione e vengono convinti esso sia figlio di un rapporto passato del re il quale lo designa come erede al trono.
Ippòlito: narra il tentativo di Afrodite, dea dell'amore, di punire Ippòlito figlio di Teseo per la venerazione di Artemide, facendo innamorare di lui Fedra, matrigna di Ippollito. Vedendosi respinta, questa si suicida accusando Ippòlito di averla violentata. Ippòlito, vincolato da un giuramento a non menzionare l'amore di Fedra per lui, nobilmente si rifiuta di difendersi nonostante la conseguenza sia una terribile maledizione.
Le Baccanti: narra la crudele punizione architettata da Dioniso, dio della forza vitale nato dall'unione tra il dio Zeus e la mortale Semele, nei confronti di Penteo, re di Tebe, che per invidia sparge la voce che esso sia uomo e non dio. Penteo verrà infatti ucciso per mano di sua madre Agave che, in un delirio estatico durante riti di celebrazione per Dioniso, lo scambia per un leone.
Le Fenicie: rappresenta lo scontro tra i due fratelli Polinice ed Eteocle, quest'ultimo reo di non aver tenuto fede all'accordo e non aver ceduto il proprio posto sul trono della città di Tebe. La vicenda si concluderà nel peggiore dei modi in uno scontro diretto sul campo tra i due ed il conseguente suicidio della madre.
Le Supplici: le donne di Argo vengono aiutate da Teseo, re di Atene nel recupero dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe per darvi degna sepoltura. Durante il rito funebre Evadne, moglie di uno dei caduti, si getta da una roccia sul rogo dove veniva cremato il marito, in un atto di estrema dedizione coniugale.
Le Tròadi: narra la sorte di Cassandra, Andromaca ed Ecuba assegnate come schiave a seguito della caduta di Troia. Cassandra predirà le disgrazie che aspettano lei ed il nuovo padrone Agamennone una volta tornati in Grecia, mentre Andromaca vedrà il figlio ucciso crudelmente dai greci per evitare che il bambino una volta cresciuto possa vendicare il padre. Ecuba ed Elena si sfidano in una sorta di agone giudiziario, per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra.
Medèa: tragedia nella quale Medea, attua un piano per vendicarsi del marito Giasone che ha deciso di ripudiarla per sposare per ragioni di convenienza Glauce, figlia di Creonte, re di Corinto. La futura sposa riceve infatti una veste avvelenata che uccideranno la giovane ed il padre accorso ad aiutarla; la vendetta trova il culmine nell'uccisione da parte di Medea della propria prole al fine di privare il marito di una discendenza.
Oreste: i fratelli Oreste e Elettra, condannati dagli Argivi a suicidarsi per aver ucciso la madre Clitemnestra. Dopo un tentativo di vendetta contro Menelao aiutati dall'amico Pilade, solo l'intervento di Apollo riuscirà a risolvere la questione mediante le nozze di Oreste con Ermione e di Pilade con Elettra.
Reso: Durante la guerra di Troia, una notte i troiani riescono ad irrompere nel campo greco, ma Odisseo, avvisato dagli dei, sveglia i compagni e riesce ad arginare l’attacco nemico. Scampato il pericolo, Odisseo, aiutato da Atena, entra in città e raggiunge il re Tracio Reso, appena giunto in città, e dopo averlo ucciso ruba le sue cavalle.
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- Il testo in italiano tradotto da Ettore Romagnoli e la versione originale in greco delle tragedie di Euripide. Alcesti: rappresenta come Apollo contratti con le Moire di ritardare la morte dell'amico Admeto a patto che qualcun'altro si sacrifichi per lui. Non trovandosi nessuno fra amici e parenti, Alcesti si offre di morire al posto del marito. Eracle nel mezzo di una delle 12 fatiche si trova ad essere ospite di Admeto e, commosso dalla storia e dall'ospitalità ricevuta, decide di scendere negli Inferi, e riportare Alcesti sulla terra. Andromaca: con protagonista Andromaca prigioniera di Neottolemo, re dell'Epiro, dal quale ha un figlio, Molosso. Costretta a fuggire per le gelosie di Ermione, moglie di Neottolemo, si nasconde presso Peleo, nonno di questi che la difenderà anche nei confronti di Menelao, padre di Ermione. A questo punto compare Oreste, in cerca di notizie di Ermione, che gli era stata promessa sposa da Menelao prima che cambiasse idea e la desse a Neottolemo, e con l'intento di uccidere quest'ultimo. Ecuba: rappresenta la follia disperata di Ecuba per la perdita dei figli Polidoro, ucciso per impossessarsi delle sue ricchezze da Polimestore, e di Polissena, sacrificata sulla tomba di Achille. Ecuba, con l'appoggio di Agamennone, mette in atto la sua vendetta uccidendo i figli di Polimestore ed accecando quest'ultimo, il quale predirà una sorte terribile ai due. Elena: rappresenta l'incontro fortuito tra Elena, nascosta in Egitto, ed il marito Menelao, naufragato di ritorno da Troia. I due architettano un piano per fuggire insieme: con la promessa di sposarlo dopo aver svolto un rito per il marito, creduto da tutti morto, Elena riesce a farsi fornire una nave dal re Teoclimeno, con la quale i due prenderanno il largo scatenando le ire di questi. Elèttra: viene rappresentata la vendetta dei fratelli Oreste ed Elettra nei confronti di Egisto, colpevole dell'assassinio del loro padre Agamannone, e di Clitennestra, amante di Egisto e madre di Oreste ed Elettra. I due omicidi avverranno tramite l'inganno, quindi in modo vergognoso, tanto da scatenare le ire dei Dioscuri, Castore e Polluce. Eracle: Lico, sfruttando l'assenza di Eracle impegnato nella dodicesima fatica, tenta di usurparne il trono di Tebe togliendo la vita a Megara ed Anfitrione, moglie e padre di Eracle, ed ai figli. Eracle giunge in tempo per uccidere Lico e salvare la sua famiglia, tuttavia Era, nemica giurata di Eracle, invia Iris, la sua messaggera, e Lissa, la personificazione della Rabbia, con lo scopo di far impazzire Eracle per costringerlo ad uccidere i suoi stessi figli e la moglie. Gli Eràclidi: lo scontro tra Euristeo, fratello di Eracle e Demofonte, re di Atene presso il quale i figli di Eracle hanno trovato rifugio dalle persecuzioni di Euristeo. Un oracolo impone tuttavia il sacrificio di una nobile vergine per conseguire la vittoria a Demofonte. Macaria, una delle figlie di Eracle offre la propria vita per la vittoria dello scontro e la salvezza dei fratelli. Ifigenía in Àulide: narra il tentativo di Agamennone di sacrificare la figlia Ifigenía alla dea Artemide affinché i venti tornino a spirare e la flotta possa proseguire il proprio viaggio verso Troia. Ifigenía arriva accompagnata dalla madre Clitennestra pensando di essere destinata in sposa ad Achille; scoperto l'inganno, le due donne si ribellano ed Achille nello scoprire che il suo nome era stato usato per un atto tanto infame, minaccia vendetta. Alla fine, Ifigenía comprendendo l'importanza della spedizione decide di sacrificarsi comunque e verrà salvata dalla dea Artemide la quale la fa scomparire inviando al suo posto una cerva. Ifigenía in Tàuride: rappresenta l'incontro tra Ifigenía, scampata come vittima sacrificale da parte del padre Agamennone ora sacerdotessa al tempio di Artemide, ed il fratello Oreste, incaricato da Apollo di rubare una statua sacra di Artemide da portare ad Atene per essere liberato dal tormento delle Erinni a seguito dell'uccisione di Agamennone. I due si riconoscono ed architettano una fuga insieme portando con sé la statua di Artemide. Il Ciclope: rappresenta l'ingegnoso stratagemma messo in atto da Odisseo per sfuggire alle grinfie del ciclope Polifemo: dopo essersi presentato con il nome di Nessuno ed averlo fatto ubriacare, lo accecherà, mettendosi in salvo mentre questi chiama aiuto gridando ""Nessuno mi ha accecato"". Iòne: con protagonista Ione, figlio del rapporto tra il dio Apollo e Creusa, moglie di Xuto re di Atene, e per questo abbandonato a morire in una grotta dalla madre. Anni dopo, Xuto e Creusa, recatisi all'oracolo di Delfi incontrano Ione e vengono convinti esso sia figlio di un rapporto passato del re il quale lo designa come erede al trono. Ippòlito: narra il tentativo di Afrodite, dea dell'amore, di punire Ippòlito figlio di Teseo per la venerazione di Artemide, facendo innamorare di lui Fedra, matrigna di Ippollito. Vedendosi respinta, questa si suicida accusando Ippòlito di averla violentata. Ippòlito, vincolato da un giuramento a non menzionare l'amore di Fedra per lui, nobilmente si rifiuta di difendersi nonostante la conseguenza sia una terribile maledizione. Le Baccanti: narra la crudele punizione architettata da Dioniso, dio della forza vitale nato dall'unione tra il dio Zeus e la mortale Semele, nei confronti di Penteo, re di Tebe, che per invidia sparge la voce che esso sia uomo e non dio. Penteo verrà infatti ucciso per mano di sua madre Agave che, in un delirio estatico durante riti di celebrazione per Dioniso, lo scambia per un leone. Le Fenicie: rappresenta lo scontro tra i due fratelli Polinice ed Eteocle, quest'ultimo reo di non aver tenuto fede all'accordo e non aver ceduto il proprio posto sul trono della città di Tebe. La vicenda si concluderà nel peggiore dei modi in uno scontro diretto sul campo tra i due ed il conseguente suicidio della madre. Le Supplici: le donne di Argo vengono aiutate da Teseo, re di Atene nel recupero dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe per darvi degna sepoltura. Durante il rito funebre Evadne, moglie di uno dei caduti, si getta da una roccia sul rogo dove veniva cremato il marito, in un atto di estrema dedizione coniugale. Le Tròadi: narra la sorte di Cassandra, Andromaca ed Ecuba assegnate come schiave a seguito della caduta di Troia. Cassandra predirà le disgrazie che aspettano lei ed il nuovo padrone Agamennone una volta tornati in Grecia, mentre Andromaca vedrà il figlio ucciso crudelmente dai greci per evitare che il bambino una volta cresciuto possa vendicare il padre. Ecuba ed Elena si sfidano in una sorta di agone giudiziario, per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra. Medèa: tragedia nella quale Medea, attua un piano per vendicarsi del marito Giasone che ha deciso di ripudiarla per sposare per ragioni di convenienza Glauce, figlia di Creonte, re di Corinto. La futura sposa riceve infatti una veste avvelenata che uccideranno la giovane ed il padre accorso ad aiutarla; la vendetta trova il culmine nell'uccisione da parte di Medea della propria prole al fine di privare il marito di una discendenza. Oreste: i fratelli Oreste e Elettra, condannati dagli Argivi a suicidarsi per aver ucciso la madre Clitemnestra. Dopo un tentativo di vendetta contro Menelao aiutati dall'amico Pilade, solo l'intervento di Apollo riuscirà a risolvere la questione mediante le nozze di Oreste con Ermione e di Pilade con Elettra. Reso: Durante la guerra di Troia, una notte i troiani riescono ad irrompere nel campo greco, ma Odisseo, avvisato dagli dei, sveglia i compagni e riesce ad arginare l’attacco nemico. Scampato il pericolo, Odisseo, aiutato da Atena, entra in città e raggiunge il re Tracio Reso, appena giunto in città, e dopo averlo ucciso ruba le sue cavalle.
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